Parco Territoriale “La Campana”

La qualità degli spazi verdi e più in generale del popolamento forestale urbano e la loro capacità di fornire i servizi ambientali, funzionali ed estetici per i quali sono stati pianificati e realizzati sono certamente legate ad una corretta scelta delle specie arboree ed arbustive utilizzate nelle piantagioni.
Esse devono essere il più possibile in sintonia con i fattori ambientali, avere forma, dimensioni, densità della chioma, ritmi di crescita adatti al sito di impianto e alla funzione che devono esercitare nel territorio, avere ragionevoli esigenze colturali e di manutenzione.
La crescente sensibilità nei confronti dell’ambiente naturale, del paesaggio storico e culturale e la necessità di tutelarli e preservarli ha stimolato, tra l’altro, un particolare interesse per l’impiego, anche nel paesaggio edificato, di specie arboree ed arbustive appartenenti alla flora locale.
L’utilizzo delle specie autoctone nella composizione del verde urbano è tuttavia una scelta che deve essere ben meditata e valutata sulla base delle condizioni ambientali del sito d’impianto, del tipo di progetto e delle funzioni attribuite allo spazio verde.
Il progetto approvato prevede un’ampia area verde (160.000 mq circa) che si struttura all’interno di una nuova zona residenziale, costituendone una importante “corridoio verde” che penetra all’interno dell’abitato.
Tale area, denominata “La Campana” sorge in Comune di Jesolo (VE) nell’area compresa tra Via Ca’ Gamba e Via C. Goldoni, a ridosso del centro abitato e, comunque, in un contesto in via di urbanizzazione.
La Campagna: intesa non come un monotono, ritmato e stagionale susseguirsi di piantagioni, costrette in rigide forme dettate da capezzagne, scoli, canali irrigui, ma come luogo di recupero e di diffusione dei tipici elementi arborei ed arbustivi, raccolti in strutture naturaliformi, quali siepi, filari e boschetti, a servizio dell’uomo.
Lungo i percorsi pedonali e le piste ciclabili saranno riconoscibili gli alberi e gli arbusti che hanno accompagnato l’agricoltore in tutte le sue attività quotidiane (aceri, bagolari, carpini, salici, frassini, pioppi, cornioli …) e sarà possibile percepire gli spazi aperti tipici del paesaggio agreste.
La siepe campestre ricompare, anche se da impianto artificiale, nelle formazioni lineari composte da gelso, salice bianco, biancospino, ontano nero, corniolo, nocciolo, sanguinella, maggiociondolo, alloro, lonicera, lauro del Portogallo e viburno.
Le altre specie di prima grandezza, pioppo bianco, tremolo e cipressino, concorrono, anche con esemplari isolati, alla ricostruzione di un paesaggio agrario relitto e sempre meno diffuso.

 

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